2017-05-21 MTB-GARA A COPPIE

Era da tanto che si attendeva questo evento per testare i nuovi materiali che il Superbike ha messo a punto con enormi sforzi in termini di POCHI uomini e di un sacco di ore. Non si parla in questo caso di pedivelle, cerchi, carbonio, o telai. In realtà il telaio fa solo da contorno ad una enorme piastra di cottura che Valente con Massimo, Lino e un’altra manciata di amici hanno creato dal nulla da utilizzare in occasione della penultima tappa del Giro d’Italia che passerà per il Monte Grappa e poi lungo la salita Valstagna Foza il prossimo sabato 27 maggio (NON MANCATE !!!)
Ma i materiali vanno prima testati per cui quale migliore occasione è stata la gara a coppie voluta ed inventata da Agostino l’anno scorso? La dura manifestazione, a lungo tenuta in bilico tra l’annullamento per fango e il posticipo, è stata spostata dalle colline di Bassano alla più comoda location lungo il Brenta.
C’è stato da divertirsi per le coppie di bikers, sia a colpi di pedalate, con enormi svarioni nella classifica, a causa di un sevizio di cronometraggio che ha fatto del suo meglio, a causa dell’assenza dei chip di controllo, sia nel dopo gara, quando si è dato fuoco ai bruciatori e ci si è buttati nella gara del panin “co tutto de sòra”. Si sono distinti Massimo Fietta con attrezzi alla mano e Valente che ha visto l’opera crescere dalle sue mani e che quindi ne conosceva ogni più piccolo segreto.
Ne è venuta una mangiata colossale per tutti i “conviviali” perchè a quel punto chiamarli bikers non lo erano più. Ne fanno testo le foto raccolte nel solito album dedicato che potete vedere semplicemente clickando sulla criniera bianca del nostro Presidente 😉

 

2017-05-21 BDC LA DIASPORA DEGLI STRADISTI

Dalle loro foto e dalle loro notizie raccolta ancora non si sa quali siano stati i loro giri e chi si sia mosso in solitaria e chi in gruppetto. Fatto sta che Manuele Castellan ci ha trasmesso un po’ di foto raccolte dai colleghi di bici (fare click sopra la prima), tra le quali c’ha voluto spontaneamente inserire anche un paio delle sue in cima al Passo Brocon che francamente sono quelle dell’anno scorso …. ah ah ah ah ….. si fa per scherzare Manuele.

Foto 2017

Foto 2016

 

2017-05-21 RANDO DEL GARDA

L’attrazione del Lago di Garda mi ha fatto rinunciare alla Gara a Coppie ma il percorso era talmente affascinante e in parte inesplorato per me che non ho saputo rinunciare. Con ben 10 € di iscrizione ne è venuta fuori una Randonnè che ci ha accolti con caffè caldo da moca alla partenza da Villa Marini a Sommacampagna per consegna carte di viaggio, due ristori uno a Mori e l’altro a Peschiera con una montagna di panini e tanto altro e un gnocco party a fine manifestazione più regalo inaspettato di una bottiglia di vino bianco delle colline di Custoza.
L’andata che seguiva la Val d’Adige fino alle porte di Rovereto è stata “corsa” a velocità folli dietro a una squadra di Seriate lungo la statale vecchia. Ben presto ho capito, e questo lo suggeriva anche il road-book, che non mi sarei goduto minimamente il paesaggio in quanto troppo costretto a mantenere fissa l’attenzione sulle ruote di quello davanti, per cui ho deciso di mia spontanea volontà di staccarmi e di seguire la ciclabile dell’Adige pur essendo ampiamente a sfavore di un forte vento. La cosa mi ha appagato emotivamente facendomi apprezzare il giro. Arrivato il giro di boa di Nori ci si è addentrati verso il Garda lungo la statale che porta da Rovereto, Nago e Torbole pur lasciandola fuori seguendo la pista ciclabile completamente isolata.
La Gardesana veronese è stata la strada del “rientro” che mi ha fatto apprezzare in completa solitaria il Garda anche perchè il traffico e non era esagerato. Giunti a Peschiera dove prende il corso il Mincio era posto il secondo gradito ristoro che ha ristabilito in parte le energie. Ma fin lì era circa 140 i km x poco più di 700 mt di dislivello, quindi ne mancavano all’appello ancora una 60-ina e oltre 800 mt.
Il percorso, perfettamente segnato con frecce (e ricordo che su una Randonnè non è assolutamente obbligatorio segnarlo ma resta a discrezione dell’organizzatore che deve fornire solo un Road Book cartaceo e al limite una traccia GPS), ci ha dirottato verso la zona delle colline moreniche del basso Garda che assolutamente non conoscevo. Un susseguirsi di saliscendi che sulle gambe ho sentito più come sali che come scendi che molto lasciavano a ricordare alle zone del Chianti di Toscana, tutto disseminato di viti con cantine, agriturismo, ristorantini spersi nel nulla. Peccato che la stanchezza e questi interminabili strappi che ci hanno portato da Peschiera fin quasi alle porte di Desenzano sul Garda e poi via ancora colline su per Valeggio sul Mincio, Custoza ino a rientrare Sommacampagna non mi hanno fatto del tutto apprezzare la zona.
Alla fine tanta fatica, poche foto, 200 km x 1540 mt e tanta soddisfazione.

 

Rando del Garda

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