16-09-2018  +++ 3-EPIC +++

Partiamo dalla notizia più importante, ovvero il risultato dei nostri atleti alla partecipazione della 3-EPIC. Quest’anno il buon Panighel (l’organizzatore) con una spaventosa macchina organizzativa e mediatica aveva fatto in modo che il SUO l’avvenimento diventasse i CAMPIONATI MONDIALI DI MOUNTAIN BIKE MARATHON 2018 organizzando una gara nella gara. I professionisti delle varie nazionalità infatti si sono datti battaglia il sabato su un circuiti completamente disegnato per loro che per i maschi era di ben 115 km x 4.000 mt e per le femmine di 89 km per 3.400 mt, dove hanno trionfato un quasi sconosciuto brasiliano Henrique Avancini e la campionessa Annika Langvad, incoronandosi Campioni del Mondo Marathon 2018.
All’indomani, domenica 16 settembre, toccava ad elite, clicloamatori e anche ai “NOSTRI”, su tre percorsi differenti: Lavaredo 90 x 3.050, Misurina 70 x 1.950, e Cadini 60 x 1.590.
Un mostruoso MIRCO CARRETTA che ci ha tanto abituato a prestigiosi risultati, fa segnare il 14° tempo assoluto nella classifica del percorso lungo ottenendo un bellissimo 6° posto nella classifica di categoria degli ELITE MASTER. E chissà cosa sarebbe riuscito a fare se fosse partito nelle griglie davanti visto che come pettorale aveva appena un 834 !!!
Il papà di Mirco non si smentisce e, nonostante una foratura lo abbia molto penalizzato, sempre nel marathon ha un ottimo piazzamento. Subito di seguito arrivano in ottima posizione due nuovi NOSTRI iscritti M5:

MORO GIAMPIETRO, appena dieci minuti dietro a LUCIO 
GIACOBBO GIUSEPPE.

A seguire un buon MASSIMO ZANON, RAFFAELE PELLIZZER. E poi via via per citarli tutti DAVIDE VANGELISTA, WLADI MARCHETTI, EMANUELE LOLATO, AGOSTINO BRESOLIN che tutti e quattro si fanno immortalare in una singolare e alquanto divertente foto sul tornante della strada asfaltata che porta al Rifugio Auronzo delle Tre Cime di Lavaredo.
Da segnalare infine un altro buon risultato di SANDRO LAZZARATO che quatto quatto, pur non essendosi mai cimentato in competizioni di questa caratura, porta a casa onorevolmente il risultato nel percorso CADINI di 60 km x ben 1.600 mt di dislivello.
Un complimenti a tutti i nostri 3-EPICI SBP FINISHER, compresa la nostra JENNY che è stata la supporter del team nonchè la fotografa ufficiale per l’occasione.

 

16-09-2018  ESCURSIONE MTB E SORPRESA

Non so se prevista nel calendario o se improvvisata così nella mattinata di domenica, l’escursione dei bikers ha anche questa volta avuto un buon seguito di circa una quindicina di amici. Il percorso non sono riuscito a catturarlo dalle foto e risalire alle tracce a distanza di qualche giorno mi occuperebbe un po’ troppo tempo. Da segnalare tra i siparietti di giornata una bella “mòeca” di Marina (almeno così si dicevano dalle mie parti, le inzuppate che capitavano d’inverno quando il ghiaccio si rompeva proprio sotto i piedi quando si cercava di camminare sopra un rigagnolo, uno stagno o una pozzanghera che il freddo aveva congelato in superficie e si era rotto all’istante, “fare una moeca”). In realtà a Marina capita di finire con ruote e forse piedi in ammollo cercando di evitare una grossa pozzanghera passandogli sul campo un po’ troppo vicino da scivolarci dentro, con una bella foto che immortala il tutto. Che sia anche questa da annotare nelle evoluzioni dei TOP GUN 2018?

 

16-09-2018 GIONNY CHIUDE IL BREVETTO

Anche da Gionny ci giungono un paio di scatti da Cima Grappa a testimonianza che anche lui ha portato a completamento le 10+1 fatiche del Brevetto del Grappa. Un bell’applauso anche a lui e a tutti quelli che hanno chiuso o hanno accolto tale sfida.

 

 

09-09-2018 MTB – LA TOP DEI TOP SULL’ALTIPIANO

A detta di tutti i partecipanti, e questa volta erano veramente tanti, visto che comunque la partenza prevedeva un trasferimento in auto fin sopra l’Altopiano, è stata una delle migliori TOP dei TOP.
Il percorso era studiato a puntino da Luigi Piacezzi, accopagnatore e coordinatore dell’escursione che ha fatto scoprire i meandri di un territorio che pochi conoscevano. La giornata son un cielo settembrino terso e una temperatura ideale per pedalare hanno poi fatto da cornice. Qualcuno ha osato partire da casa al buio, raggiungendo a fine gita chilometraggi e dislivelli veramente importanti e poi ci sono gli straordinari Carretta che da ancor più distante accolgono “la sfida” di aggregarsi alla comitiva. Single track, bosco, passaggi sassosi, strade militari e attraversamenti improvvisati nei prati; insomma non è proprio mancato nulla al divertimento del pedalare.

 

09-09-2018 BDC – GIRO MONTELLO E ASOLO

Il calendario prevedeva proprio questo come percorso. Non lo posso garantire visto che il gruppo dei “corsaioli” ormai è abituato a menare quando si tratta di menare e a bere birra quando si tratta di reintegrare. Ottima scelta !

 

09-09-2018 AGOSTINO E LA PROSECCO CYCLING

Qualche giorno prima di parteciparvi Agostino mi aveva chiesto indicazioni su una salita lì nel luogo per aggiungere un altro migliaio di metri di dislivello alla Prosecco Cycling che avrebbe corso nel mattino. Gli ho seccamente risposto che “non li avrebbe fatti mai!”. I commenti suoi a fine manifestazione su quello che è UN EVENTO, forse L’EVENTO, e non una banale GARA sono stati indescrivibili, e sono stati gli stessi che in qualche maniera avevo cercato di trasmettergli a lui ma che non si possono descrivere fino a quando non si prende parte. Più che la corsa in se, tutto è incentrato sul Prosecco e sulla valorizzazione del territorio dal quale proviene. Una cornice fatta di ritiro pacco gara in una cantina con un banchetto di benvenuto da ristorante, con tanto di degustazioni. Una varietà di partecipanti, lingue, nazioni che da altre parti non si percepisce che vuole farsi immortalare su un “territorio” che forse noi non sappiamo percepire. Ricordo che due anni fa un gruppetto di ragazzi mi aveva chiesto di scattargli una foto proprio davanti alla facciata della cantina, tutti con il bicchiere di Prosecco in mano. Dopo avergli fatto la foto e restituito la macchina fotografica (e non il cellulare!) chiesi da dove fossero. Erano un ragazzo e una ragazza da Mosca, un canadese e un australiano e si erano conosciuti lì. E poi il ristoro intermedio con Prosecco e scampi, e quello finale a Prosecco e crostini. Un pasta party che è un “ricevimento party” e un clima dove l’agonismo è completamente messo da parte o è riservato a una stretta cerchia di invasati delle prime file.
Ma allora si va per pedalare o per mangiare e bere ?  …. uno potrebbe dire ? 
Mah con una parola sola: si va per PARTECIPARE !!

 

08-09-2018 MARINA – INDOMABILE AL “RE-TRAIL”

Alla faccia che aveva chiuso con le competizioni che non ne voleva sapere più di gare, che tutti NON l’aspettavano e che  … e che ….. e che … chissà quante parole ci aveva detto a noi “maschietti” che non l’aspettavamo abbastanza nelle escursioni. MARINA oramai sta diventando sempre più la PALADINA dei trail. 200-300-400-500 e più chilometri ormai non le fanno più fastidio. Il dislivello, ma quale dislivello, ormai non lo misura nemmeno più in centinaia di metri, ma “che vuoi che siano 7-8 km di dislivello ?? “. Questa ormai è la sua dimensione e ormai quasi nel silenzio “dei social” la vedi sparire per qualche weekend. E poi nel tardo pomeriggio o in prima serata della domenica ti pubblica che ha “scovato e sconfitto” un nuovo Trail un nuovo traguardo un nuovo gagliardetto da finisher. Questo weekend è toccato al RE-Trail, un qualcosa nato nell’Appenino Emiliano. Se non sbaglio un 260 km x 8.000 mt (scusate 8 km) che Marina che chiuso in poco più di una trentina di ore, soste comprese con tanto di menzione da parte dell’organizzatore ad essere l’unica donna a chiuderlo in meno di due giorni.  ALLA FACCIA !!
D’altronde nell’unico trail al quale abbiamo partecipato assieme, dopo averla raggiunta nella mattina del secondo giorno mi ha confessato che lei “COMINCIA AD ANDAR BENE DOPO I 50 CHILOMETRI ”  …. praticamente una GRANFONDO come aperitivo !!!!

 

09-09-2018 IO e LA MIA MOENA

Ogni anno dico che è l’ultima, poi ci sono miei figli che sono superaffezionati alla MINI SORAGA MTB per l’originalità del percorso, mia moglie che ormai ama MOENA e io che sono ogni volta attirato dalle varianti al percorso che gli organizzatori ogni anno introducono per rendere più accattivante e appetibile la manifestazione. Tutto per sfruttare il sabato e la domenica da passare con tutta la famiglia in montagna, anzi a MOENA. Quest’anno hanno cambiato anche il nome VAL DI FASSA MARATHON e un motivo c’è !   La salita del LUSIA c’è e non si tocca e poi, una marea di single, varianti nuove, passaggi diversi e sentieri tracciati nel bosco direttamente dal nulla a pala e piccone, il tutto per 60 km x 2.500 mt, nel percorso più lungo, tanto per dar due numeri. Al briefing serale dicono che le piogge dei giorni scorsi (ma quali? che da noi per tutta la settimana non era mai piovuto !!!) hanno reso impraticabili alcuni passaggi per cui sarebbero state fatte delle modifiche al tracciato in corsa, mantenendo più o meno inalterato i dati complessivi…. il classico piano B.
Partiamo con una giornata da cartolina e già mi ero fatto due conti che i 60 km con quel dislivello mi avrebbero fatto fare una media di 10 all’ora per un totale di circa 6 ore salvo inconvenienti.
Fatto il Lusia, tutti i tratti nuovi sono stati un vero divertimento e a parte un paio di punti davvero con il fondo pesante, e due mega-ramponi del tutto gratuiti. Fino a metà gara era filato tutto liscio come il previsto con 31 km e quasi 1.700 mt di dislivello. Certo i tratti da spingere a mano li avevo messi in conto ma erano passati con un po’ di pazienza senza strafare. Fatto tutto il versante dx della valle che da Soraga porta alle varie malghe e poi a scendere fino al campo sportivo mi ritrovo con 50 km e 2.100 mt di dislivello. Si ritorna nel versante sinistro della valle, quello inedito, e mi dico che a parte qualche strappo impossibile da fare a piedi che già conoscevo dalle passate edizioni, 10 km per 400 mt non sarebbero stati così difficili. Il percorso invece si inerpica in maniera costante per altri 3-4 km e poi alcuni strappi da fare a piedi mi segano definitivamente. Con l’idea che dietro all’angolo della curva ci sarebbe sempre stata l’inversione di pendenza, dal fondovalle che è a 1.150 mt mi sono trovato fin sopra i 1.700 e il dislivello che era andato ben sopra i 2.500 dichiarati. Ormai preso da disperazione ai 57 km ancora in salita, smetto di guardare il tutto e tirare innanzi solo guardando avanti con quel po’ di energie che mi erano rimaste e i lunghi tratti a piedi fatti poco prima. Il sentiero devìa, si imbocca un single nel bosco terribile ma allo stesso tempo fantastico, tutto tracciato nuovo nuovo nel bosco con pendenze impossibili e fondo umido. Me lo godo a metà per la stanchezza. Finalmente in fondo valle con le braccia e le gambe affaticate, riconosco l’ultimo tratto ancora un chilometro ed ecco il traguardo. Arrivo da solo tra gli ultimi, guardo il tempo 6:03, come previsto, scorro i dati, 61 km e 2.850 mt di dislivello. ALLA FACCIA DELLA  MARATHON !

 

 

 

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